Pescara: La notizia ha rallegrato molti consumatori anche se si parla poco del delicato lavoro svolto dai NAS, ora possono stare più tranquilli, sapendo che non finirà nel piatto del proprio caro. Sarebbe stato meglio non sentir parlare di carne e mangimi, ma finché ci saranno clienti che si nutrono di carni, ci saranno industrie che la procureranno e gente senza scrupoli che al danno etico, ci mette l'inganno. La salute prima di tutto e maggiori controlli nelle aziende che producono le materie prime sarebbe già un buon primo passo in attesa del grande salto verso i #vegetariani puri. 70 (Settanta) tonnellate di mangimi e 22 (Ventidue) tonnellate di carne, per un valore commerciale di circa 800mila euro, sequestrate dai Carabinieri del Nas di Pescara, nell'ambito di una serie di controlli a imprese abruzzesi specializzate nella produzione di mangimi, poi estesi anche a industrie di macellazione e commercializzazione di carne. Nei mangimifici sono state riscontrate rilevanti irregolarità: locali fatiscenti, gravi carenze igienico-sanitarie, ambienti di lavoro infestati da insetti e topi, con tanto di escrementi, e lacune in tema di rintracciabilità. Con l'ausilio tecnico del personale del Servizio Veterinario delle Asl competenti sono state sospese le attività di cinque grandi mangimifici, nelle province di Pescara, Chieti e Teramo, come conseguenza delle gravi carenze igienico-sanitarie e strutturali accertate dai militari del Nas, agli ordini del capitano Domenico Candelli. Le 70 tonnellate di mangimi sottoposte a sequestro sanitario sono state avviate alla distruzione dall'Autorità competente, poiché prive delle informazioni utili alla loro rintracciabilità a garanzia della sicurezza sanitaria. Ispezionate anche quattro industrie di #macellazione e commercializzazione di prodotti carnei nelle province dell'#Aquila, #Chieti e #Teramo. In particolare, in un'azienda dell'Aquilano, controllata dal Nas insieme al Servizio veterinario della locale Asl, sono state sottoposte a vincolo sanitario 22 tonnellate di carne (bovina, suina, ovina e avicola) congelata con mezzi e procedure non conformi e stoccata peraltro in ambienti non idonei. Il valore commerciale dei prodotti sottoposti a sequestro è di circa 800mila euro, mentre quello immobiliare delle strutture oggetto di sospensione ammonta a circa dieci milioni di euro. I titolari delle attività sono stati deferiti alle competenti autorità sanitarie e nei loro confronti sono state contestate sanzioni amministrative per un totale di 15mila euro. Le verifiche eseguite dai Carabinieri del Nas in Abruzzo rientrano nell'ambito di mirati servizi disposti dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, di concerto con il Ministero della Salute.